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ROMA MILAN FORMAZIONI

Dalle formazioni dei quotidiani traspare come Zeman abbia pochi dubbi su quale formazione mettere in campo questa sera: in porta ci sarà Goicoechea che ormai ha superatoStekelenburg nelle preferenze del tecnico.
IL CORRIERE DELLA SERA: Goicoechea; Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti; Bradley, De Rossi, Florenzi; Pjanic, Osvaldo, Totti
LA REPUBBLICA: Goicoechea, Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti; Pjanic, De Rossi, Bradley; Lamela, Osvaldo, Totti


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Basket, Serie A: Sassari beffa Cantù nel finale, ok Roma e Pesaro

IL PUNTO SUL CAMPIONATO –  Grazie a un canestro di Drake Diener praticamente sulla sirena, il Banco Sardegna Sassari supera 65-64 la Chebolletta Cantù e raggiunge la Virtus Bologna al comando della classifica a punteggio pieno. Diener ha chiuso con 13 punti totali, mentre il suo omonimo Travis ne ha aggiunti 15.

 Per i canturini non bastano i 16 punti di Manuchar Markoishvili e i 15 di Jerry Smith. Torna al successo la Acea Roma, che supera 77-66 in casa la neopromossa Reggio Emilia. Per i capitolini, 15 punti per Phil Goss e Aleksander Czyz. Per gli emiliani, invece, 20 i punti di Greg Brunner.

Vittoria casalinga anche per la Scavolini Pesaro, 88-75 contro Venezia. Per i marchigiani altra grande prova di Andrea Crosariol con 18 punti e 7 rimbalzi. Bene  anche Antwain Barbour con 16 e Lamont Mack con 14. Non bastano ai veneti i 14 punti di Yakhouba Diawara.

Prima vittoria stagionale per Brindisi e Biella. I piemontesi hanno battuto in casa la Juve Caserta 82-65 grazie ai 28 punti di Russell Robinson e ai 21 di Craig Brackins.

Per i campani non bastano i 21 punti di Jeleel Akindele. A Brindisi, infine, la compagine di Piero Bucchi ha battuto 78-69 Cremona grazie ai 21 punti di Jonathan Gibson.

 Inutili i 30 punti di Lance Harris per la Vanoli. Il programma della giornata si chiude  domani con i due posticipi: Sidigas Avellino-Armani Milano e Cimberio Varese-Montepaschi Siena.

 I risultati della terza giornata del campionato di basket di Serie A. Biella-Caserta 82-65, Brindisi-Cremona 78-69, Roma-Reggio Emilia 77-66, Pesaro-Venezia 88-75, Sassari-Cantù 65-64.

La classifica del campionato di Serie A di basket: Bologna e Sassari 6 punti; Siena, Roma, Varese, Pesaro e Cantù 4; Milano, Biella, Montegranaro, Caserta, Brindisi, Venezia 2; Avellino, Cremona e Reggio Emilia 0.

APPROFONDIMENTO SU VIRTUS ROMA-REGGIO EMILIA. 

Al secondo tentativo l’Acea Roma trova la prima vittoria casalinga dinanzi al pubblico amico del PalaTiziano. A farne le spese la matricola Trenkwalder Reggio Emilia che capitola per 77-66, al termine di una partita dominata dagli uomini di Calvani. Sin dall’avvio, la squadra di casa infatti prende il largo trascinata da Datome (13 punti a referto), Goss e Czyz (15 punti per entrambi) mettendo subito in chiaro le proprie intenzioni: riscattare la sconfitta con Cantu’. E costringe la Trenkwalder a chiudere il quarto sul 19-9.     Nella seconda frazione, l’Acea cerca quindi di capitalizzare al massimo il bottino che Reggio Emilia le ha concesso e mantiene a distanza gli avversari. E’ anzi, la squadra capitolina a raggiungere con la schiacciata di Lawal il +14 (40-26) su cui i due quintetti rientrano negli spogliatoi.   Ma anche nella ripresa lo spartito e’ lo stesso e Roma aumenta il distacco grazie a Goss che, dalla distanza, segna il 51-28. Sono poi due triple di Lorant a permettere ai virtussini di raggiungere il +31 (67-36), massimo vantaggio del match, quando manca meno di un minuto al termine della frazione. Stasera, pero’, non e’ soltanto l’ungherese a bucare la retina dalla distanza: la mano dei virtussini e’ ”calda”, come dimostra il 60% dalla linea da 3 fatto registrare dai padroni di casa e il parziale di 31-14 con cui si chiude il terzo tempo. Persa ogni possibilita’ di rimonta, Reggio Emilia pensa piuttosto a rendere meno pesante la sconfitta. Con Brunner (20 punti) e Cinciarini (16) torna sotto di 11 (77-66). Ma l’Acea ha gia’ smesso di giocare da un po’.

Acea Roma batte Trenkwalder Reggio Emilia 77-66 (19-9, 21-17, 31-14, 6-26).     Roma: Goss 15, Jones 5, Tambone, Gorrieri, D’Ercole 5, Dagunduro, Datome 13, J.Taylor 6, Lawal 8, Czyz 15, Lorant 10. N.e.: Tonolli. All.: Calvani.  

 Reggio Emilia: Jeremic 3, James 6, D.Taylor 11, Brunner 20, Antonutti 4, Filloy, Slanina 2, Cervi 2, Silins 2, Cinciarini 16. N.e.: Veccia. All. Menetti.      Arbitri: Sahin, Lo Guzzo, Barni.     Note – Tiri liberi: Roma 16/21, Reggio Emilia 17/19. Tiri da tre: Roma 9/15, Reggio Emilia 1/16. Rimbalzi: Roma 40, Reggio Emilia 33. Usciti per 5 falli: Jones al 39′.

AP


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Cagliari, addio Ficcadenti. Panchina a Pulga e Lopez

Nonostante la smentita del pomeriggio, il Cagliari ha dato l’annuncio ufficiale del divorzio da mister Ficcadenti. Il nuovo tecnico sarà Diego Lopez che, sprovvisto di patentino, sarà affiancato dal tecnico Pulga. Questo il comunicato del club sardo: “Definita in giornata la cessazione del rapporto tra la Società e Massimo Ficcadenti, al quale va il ringraziamento della Cagliari Calcio per l’attività svolta


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In testa Napoli e Juve. La Lazio vince ed è terza

ROMA – Il Napoli risponde alla Juventus e va a vincere nella tana della Sampdoria, costringendo i doriani dell’ex Ferrara alla prima sconfitta in campionato e mandando un chiaro messaggio ai bianconeri: per il campionato sarà battaglia fino all’ultimo punto. Ne approfitta la Lazio che dopo due sconfitte torna a vincere battendo il Siena e scavalca proprio i blucerchiati, salendo al terzo posto. In classifica salto in alto del Torino, che rifila una clamorosa cinquina a domicilio all’Atalanta, e del Pescara che firma l’altro blitz esterno di giornata in casa del Cagliari. Due bomber in copertina: Fabrizio Miccoli e la sua fantastica tripletta che fa risorgere il Palermo, Alberto Gilardino e la sua seconda doppietta in campionato nel poker del Bologna a un irriconoscibile Catania. 

SAMP-NAPOLI 0-1 (22′ st Cavani (r)) 
Tre punti pesantissimi del Napoli, una vittoria che conferma gli altissimi obiettivi della società di De Laurentiis con una dimostrazione di forza e tenacia tipica della grande squadra. Una partita nervosissima nel primo tempo, una vera battaglia: una gomitata a Behrami (che rientra da gladiatore con la testa fasciata), un colpo di testa di Gastaldello e uno mancato di Gamberini, un sinistro di Soriano, gialli che piovono copiosi ed un’espulsione pesante, quella di Mazzarri che esplode all’ennesimo fallo di Obiang (ammonito nell’occasione, graziato più volte) e viene allontanato dal direttore di gara. Nella ripresa il nervosismo resta ma il Napoli cerca con più insistenza la vittoria e la trova dopo l’ingresso di Insigne che rileva Pandev. Al 21′ una grande giocata di Hamsik manda in tilt Gastaldello che sgambetta lo slovacco sulla riga dell’area di rigore. Penalty ineccepibile che Cavani non fallisce nonostante l’intuizione di Romero. Settimo centro per il Matador che mantiene lo scettro di capocannoniere e riporta i partenopei in testa al campionato, riagganciando la Juventus (e il primo scontro diretto sarà a Torino, in programma il 21 ottobre dopo la sosta). Primo ko per Ferrara, dopo tre vittorie e due pareggi.

LAZIO-SIENA 2-1  (18′ Ederson, 38′ Ledesma (r), 91′ Paci)Napoli è alle spalle, la Lazio riprende la sua corsa piegando il Siena. Dopo un mezzo miracolo di Marchetti su Calaiò (e una trattenuta evidente di Dias sull’attaccante) arriva il vantaggio biancoceleste: Ederson, alla prima da titolare, svetta di testa su corner di Candreva per il suo primo gol in maglia Lazio. Lazio che protesta infuriata al 26′ quando Mauri anticipa Pegolo e viene steso dal portiere dei toscani al limite dell’area, sarebbe punizione e cartellino rosso per l’estremo difensore ma Russo inspiegabilmente lascia proseguire. Ma dieci minuti più tardi Vergassola sbaglia un retropassaggio e Klose è lesto ad anticipare Pegolo e a cercare il contatto: stavolta arriva il fischio arbitrale, la massima punizione e la trasformazione di Ledesma, rigorista sostituto di Hernanes. Russo continua la sua giornata disastrosa ammonendo Calaiò per simulazione ma l’attaccante aveva subito il fallo di Gonzalez in area, sarebbe stato penalty anche per i toscani. Nel recupero il gol della bandiera di Paci non cambia nulla se non il tabellino: Lazio terza in classifica, a quattro punti dalla coppia di testa. 

PALERMO-CHIEVO 4-1 (13′ Miccoli, 28′ Rigoni M., 15′ st Miccoli, 35′ st Giorgi, 37′ st Miccoli)I problemi del Palermo? Basta rimettere titolare Miccoli. Con Gasperini il Romario del Salento torna dall’inizio e premia il tecnico con una tripletta da urlo nel poker rosanero al Chievo. L’attaccante apre i giochi con una splendida punizione al 13′ che piega le mani a Sorrentino. Il pari veronese arriva in maniera rocambolesca, con un calcio d’angolo battuto tagliato da Rigoni che finisce in rete passando tra un nugolo di gambe sorprendendo tutti. Nella ripresa il raddoppio rosanero ancora con il suo capitano che si inventa un doppio dribbling dal limite prima di superare Sorrentino con un rasoterra decisivo. Brienza però finisce anzitempo la sua partita, doppia ammonizione e siciliani in 10 per l’ultima mezz’ora. Ma non è un problema per una squadra che ha un numero 10 irresistibile: azione fantastica dalla bandierina con Cofie scherzato, conclusione addosso a Sorrentino e tap in vincente di Giorgi per il 3-1. Ma non basta, perché una palla volante a ridosso del cerchio del centrocampo viene trasformata dal bomber tascabile in una conclusione al volo meravigliosa che si va ad infilare in rete da cinquanta metri superando un esterrefatto Sorrentino. Un capolavoro balistico incastonato in una partita eccezionale, con la standing ovation del Barbera per il suo simbolo che si porta il pallone a casa e porta il Palermo fuori dalle ultime posizioni. 

BOLOGNA-CATANIA 3-0 (19′ Guarente, 40′ Gilardino, 17′ st Gilardino, 50′ st Kone)Gran sinistro al volo ad incrociare del centrocampista per sbloccare la partita, il raddoppio porta la firma dell’attaccante che a Bologna ha ritrovato una seconda giovinezza. Reazione siciliana che si ferma al palo di Capuano. Agliardi decisivo nella ripresa su un sinistro potente di Lodi, mentre Gilardino prima fallisce l’occasione del tris sparando addosso a Andujar, poi non fallisce il colpo di testa sull’angolo seguente firmando la seconda doppietta in campionato dopo quella alla Roma e salendo a cinque centri stagionali, secondo solo a Cavani. Nell’ultimo dei cinque di recupero, gloria anche per il centrocampista greco che firma il poker.

ATALANTA-TORINO (28′ Denis, 38′ Bianchi (r), 16′ st Gazzi, 21′ st Stevanovic, 27′ st D’Ambrosio, 31′ st Bianchi)Clamorosa debacle interna dei nerazzurri che sfiorano il vantaggio con una gran punizione di Cigarini al 26′ che si infrange sulla traversa. Due minuti dopo l’1-0, con la prima rete in campionato di Denis che si sblocca finalizzando una palla rimessa in area sugli sviluppi di un angolo. Il pari granata arriva dal dischetto, per un fallo di mani di in piena area. L’ex Bianchi non sbaglia e spiazza Consigli. Nel finale di tempo ancora il Tanque protagonista con una bomba su punizione che va a incocciare sull’incrocio dei pali. Il Toro rischia di capitolare ad inizio ripresa quando D’Ambrosio serve incredibilmente Bonaventura che tutto solo davanti al portiere calcia a lato, mentre sono i granata a passare in vantaggio al 16′ con un colpo di testa incredibile del centrocampista che spalle alla porta di testa manda il pallone all’incrocio opposto. Il gol del 2-1 manda in tilt i bergamaschi e la squadra di Ventura ne approfitta: tris con un gran sinistro al volo di Stevanovic su assist di Cerci, poker con D’Ambrosio che di testa infila Consigli e cinquina firmata ancora Bianchi che torna a firmare una doppietta nella massima serie. 

CAGLIARI-PESCARA (5′ st Terlizzi, 31′ st Weiss, 38′ st Pinilla (r)) Nel primo tempo poco da segnalare: Un Sau titolare ma deludente, un Pinilla vicinissimo al gol nel finale, mentre Stroppa è costretto a rinunciare a Quintero dopo una mezz’ora per un problema muscolare, sostituendolo con Weiss, già matchwinner col Palermo. Al 5′ della ripresa il vantaggio degli ospiti con un sinistro su punizione del difensore deviato due volte che spiazza il portiere sardo. Per il Cagliari piove sul bagnato cinque minuti dopo, con il secondo giallo a Rossettini (fallo su Weiss, scatenato) che lascia gli isolani in 10. E proprio Weiss mette la firma sulla partita alla mezz’ora con il destro a fil di palo che sigilla il raddoppio. Nel finale il fallo di mano in area di Terlizzi sulla conclusione di Nainggolan porta al rigore e alla trasformazione di Pinilla che rende il passivo meno pesante alla squadra di Ficcadenti (contestatissimo) ma non riesce ad evitare la sconfitta. Cagliari ultimo in classifica insieme al Siena (che però partiva da -4) e unica squadra insieme al Chievo a non aver ancora vinto una partita. 


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Totti sfida la Juve: «Una partita speciale»

ROMA – “Quella con la Juventus e’ una partita diversa da tutte le altre, anche per noi e’ una gara importantissima. È tra le prime due, dopo il derby c’e’ la Juve. Cercheremo di affrontarla bene, con tranquillita’ e spensieratezza per fare una grande partita”. Nel giorno del suo 36/o compleanno, Francesco Totti – ai microfoni di Roma Channel – carica la Roma in vista della trasferta di sabato a Torino in casa della Juventus capolista. Il numero 10, che ha raggiunto Altafini a quota 216 reti in Serie A, ha ammesso che avrebbe preferito rimanere a secco e strappare la vittoria con la Sampdoria. “E’ stata una grande emozione ieri segnare, anche se avrei preferito vincere piuttosto che fare gol e non portare a casa i tre punti. Pero’ adesso mi godo questa rete non pesantissima sotto certi punti di vista ma che puo’ darmi tanto morale“. 

MESSAGGIO A DEL PIERO 
– Sabato, intanto, per la prima volta a Torino non incrocerà Del Piero, volato a Sidney per continuare a giocare: “Sara’ una partita particolarissima anche perche’ avrei voluto affrontare Alex fino al termine della carriera. Ma lui ha fatto questa scelta, la rispetto come tantissima altra gente. Manchera’ a noi, al calcio italiano“.

I RINGRAZIAMENTI 
– Attraverso il proprio blog, poi, Totti ha voluto ringraziare tutti per gli auguri che gli sono arrivati. “Oggi compio 36 anni e voglio ringraziare tutti per i tantissimi auguri che sto ricevendo in queste ore: pensieri, e-mail qui sul sito, messaggi e parole piene di stima – le parole del capitano della Roma – Sarò sincero, mi sarebbe piaciuto festeggiare con una bella vittoria contro la Sampdoria davanti al nostro pubblico. Aver segnato è un cosa positiva, ma rimane l’amarezza perchè purtroppo c’è sfuggita la cosa fondamentale, il risultato pieno e i 3 punti“. “Il calore e la fiducia che tutti mi fanno sentire attorno, soprattutto i miei cari, la squadra, il mister, la società ed i tifosi giallorossi – ha concluso Totti –rappresentano uno stimolo fortissimo per me: grazie per l’immenso affetto che mi dimostrate“.


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Juventus, Giaccherini: "Non eravamo stanchi"

Per il centrocampista della Juventus, Emanuele Giaccherini, un’altra gara da titolare, passata a correre, sacrificarsi, cercando di segnare, anche se non ci è riuscito contro la Fiorentina ieri sera: “Hanno fatto un’ottima partita, tenendo i ritmi alti per tutta il tempo. Non eravamo stanchi, almeno, non più di loro”.
Nel finale, però, Emanuele stanco lo era davvero, dopo tutti i chilometri percorsi. D’altra parte, da interno di centrocampo, i compiti di copertura vanno assolti con la massima diligenza. E da questo punto di vista Giaccherini, nato attaccante esterno, è semplicemente perfetto: “Mi sono adattato bene lo scorso anno e cerco di lavorare ogni settimana per interpretare questo ruolo al meglio”.


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La Juve frena a Firenze. La traversa ferma Jovetic

FIRENZE – Una grande Fiorentina, una Juve fiacca, un pari che sa quasi di vittoria per i viola che spaventano la corazzata bianconera. La Juve non mette la quinta, visibilmente già alle prese con quella stanchezza da tour de force di partite che sarà il grande banco di prova di questa stagione, ma riesce ad uscire indenne dalla trasferta infernale di Firenze portandosi via un punto importante. I Montella Boys, nella rapida alchimia che il tecnico napoletano è riuscito a creare tra giovani affamati e talentuosi e pochi veterani dalla grande esperienza, si prendono tutti gli applausi che merita una dimostrazione di forza come quella vista stasera e la soddisfazione di essere riusciti almeno a rallentare la capolista, che raccoglie il 44° risultato utile consecutivo in campionato ma che ora può essere raggiunta in testa dal Napoli.

BONUCCI IN DUBBIO FINO ALL’ULTIMO – Fiorentina con il tandem slavo Jovetic-Ljajic davanti e Pasqual-Cuadrado sugli esterni del centrocampo folto che Montella sceglie per contrastare la capolista. La Juve, con Agnelli e Marotta a scendere in campo a seguire il riscaldamento sfidando i fischi di tutto lo stadio, si presenta con Giovinco e Quagliarella davanti e senza Marchisio, sacrificato al turnover per il moto perpetuo di Giaccherini. E mentre il presidente e l’ad bianconero si sistemano in tribuna, proprio sotto il box di Juve Channel dove già è seduto Conte, si inizia a vedere Marrone scaldarsi perché Bonucci ha problemi muscolari. Il giovane centrocampista, più volte schierato da regista difensivo, si tiene pronto per tutto il prepartita e anche a partita iniziata, ma il difensore sembra farcela anche se da subito è chiaro che non forza né corsa né lancio. 

GIOVINCO PERICOLOSO – Due sinistri di Giovinco dal limite, intervallati da un’iniziativa di Pasqual, infiammano da subito il match. Attesa e accelerazioni viola, ragnatela bianconera che non trova spazi. La Juve comanda comunque le operazioni con calma olimpica, guidate da Pirlo solito cerimoniere, e la Fiorentina deve alzare molto il ritmo del pressing per intercettare il pallone: insomma, la tattica bianconera è far stancare i viola approfittando di un momento di disattenzione per lanciare l’inserimento dell’esterno di turno, Asamoah più di Lichtsteiner nella prima parte. Al 23′ corner di Pizarro preciso per Pasqual, il sinistro al volo del capitano viola piazzato al limite dell’area è da applausi ma non trova la porta. 

TRAVERSA DI JOVETIC. LJAJIC, CHE ERRORE – Sempre Pasqual protagonista, il capitano viola reclama un rigore per un intervento di Vidal, ma il tackle è chiaramente sul pallone: Tagliavento lascia proseguire nella bolgia del Franchi. È comunque il segnale di una Juve in difficoltà che ora viene schiacciata dalla Fiorentina: Romulo punta spesso Barzagli, Cuadrado sguscia danzando dal controllo di Asamoah e dai suoi piedi parte una splendida azione con un doppio triangolo con Jovetic che il colombiano conclude male. I viola ci credono, sospinti dal pubblico, e sono loro ad esporsi stavolta al contropiede bianconero, sprecato da Giovinco che va a intercettare un passaggio di Lichtsteiner per Quagliarella pronto a battere a rete. Subito dopo è provvidenziale per la Juventus un’altra scivolata di Vidal che sventa l’ottima combinazione in area Pasqual-Jovetic. E proprio il montenegrino si prende il palcoscenico a cinque minuti dal termine quando va a colpire di testa sul primo palo sulla punizione di Ljajic, Buffon è battuto ma la traversa lo salva. La Juve sbanda, Ljajic ne può approfittare: il serbo si divora Bonucci in velocità ed entra in area puntando Buffon, ma il suo diagonale si perde a lato e fa disperare tutto il popolo viola. I bianconeri, passata la sfuriata viola, si riprendono con Pirlo che prova a sorprendere con un paio di lanci dei suoi ma il primo tempo si chiude con queste due occasioni e con un tiro deviato di Quagliarella a tempo scaduto: tutti negli spogliatoi senza neanche battere l’angolo.

JUVE STANCA, LA FIORENTINA NON TROVA IL GOL – Bonucci è ancora in campo, come tutti i ventidue di partenza. Montella fa bene a insistere sul centrocampo con il doppio regista perché Pizarro e Borja Valero comandano le operazioni e lasciano poco spazio alla Juve, confusa e senza idee e a questo punto in balia dell’avversario: Roncaglia all’8′ mette i brividi a Buffon di destro, Jovetic ci prova poco dopo di testa senza trovare la porta. Vidal stende Jo-Jo sul vertice dell’area di rigore, primo giallo bianconero dopo i tre a Pizarro, Rodriguez e Ljajic. E al 58′ Carrera, in collegamento telepatico con Conte, cambia: dentro Vucinic, fuori Quagliarella. E il suo ingresso non sveglia la Juve che continua a vacillare senza forze, immedesimandosi nel suo regista che dopo un buon primo tempo ha smarrito la luce. E allora dentro anche Pogba, è la prima volta che Pirlo lascia il campo anzitempo, con la Fiorentina che insiste nel forcing: con un enorme Borja Valero a cucire i tempi della manovra, i viola meriterebbero di gran lunga il vantaggio. Viviano non deve neanche sporcarsi i guanti su una punizione di Giovinco, mentre Cuadrado da fuori area sfiora il palo di Buffon. Giaccherini è arrivato, Marchisio è l’ultimo cambio bianconero e arriva il primo anche per i viola, che salutano Ljajic e applaudono l’ultimo quarto d’ora a Matias Fernandez. Viola padroni, Juve che difende come una provinciale e ultimi dieci minuti caldissimi: Pasqual in tuffo di testa sfiora il gol, Giovinco vanifica un buon contropiede, Montella butta dentro il talismano Toni e Migliaccio nel recupero per guadagnare anche altri secondi e puntare al colpaccio che non arriva. Gli applausi alla fine sono scroscianti: il 5-0 subito lo scorso anno è un pallido ricordo, questa Fiorentina è una squadra vera e anche la Juve stasera se n’è dovuta accorgere, chiudendo la partita senza neanche un tiro in porta.