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Ballardini: "Palermo, Lo Monaco è un valore aggiunto"

l programma della settima giornata di Serie A propone la sfida tra Genoa e Palermo, match in programma sabato sera tra due squadre che il tecnico Davide Ballardini conosce molto bene. L’allenatore ha analizzato la gara di Marassi ai microfoni di Itasportpress.it: “Sarà una gara da seguire visto che le due squadre cercano punti importanti. Io prevedo che finirà in parità. Lo Monaco valore aggiunto? Certamente, questo dirigente ha carisma e grandi qualità organizzative e tecniche. Se il Palermo saprà mantenere questa nuova struttura andrà avanti. Mio futuro? Aspetto una chiamata ma per il momento il telefono non squilla. Nel frattempo insieme al mio staff tecnico andiamo a visionare gare in Italia e all’estero”.


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Tutto su Palermo-Chievo: Hernandez favorito su Miccoli

Quello che va in scena al Barbera è un incontro fra le due squadre che stanno attraversando il periodo peggiore in assoluto: Palermo-Chievo. Mai i rosanero, da quando sono tornati in Serie A nel 2004, erano partiti così male e gli stessi clivensi dopo la vittoria alla prima giornata, sono immediatamente precipitati con 4 sconfitte consecutive. In Sicilia è già saltata la panchina di Sannino, anche se l’arrivo di Gasperini ha portato 2 ko in altrettante partite; a Verona la posizione di Mimmo Di Carlo potrebbe scricchiolare in caso di 5° scivolone di fila.
Quello fra le due squadre sarà il 12° confronto al Barbera, l’8° in Serie A. La prima sfida risale al maggio 1995 in Serie B, in una partita finita 0-0. Bilancio decisamente a favore del Palermo con 5 vittorie e 5 pareggi. Uno solo il successo del Chievo, datato 22 maggio 2011: 1-3 il finale grazie alle reti di Pellissier, Constant e Pulzetti a ribaltare il vantaggio iniziale dei rosanero con Nocerino. L’ultimo successo del Palermo è in Coppa Italia, datato 12 gennaio 2011 mentre in campionato andiamo indietro fino all’11 aprile 2010, in una partita finita 3-1. Pirotecnico l’ultimo Palermo-Chievo, uno spettacolare 4-4 con Miccoli protagonista grazie a una tripletta.
Venendo all’incontro di oggi Gasperini dovrebbe puntare ancora su Hernandez come punta, sacrificando il capitano Miccoli, già in panchina contro Atalanta e Pescara. Brienza favorito su Giorgi e Donati in difesa, vista la squalifica di von Bergen. Chievo con la grana attaccanti: non ci sono né Paloschi né Pellissier (quest’ultimo per una colica renale) e diversi sono i dubbi sull’undici titolare. Il tecnico con ogni probabilità schiererà un 4-3-1-2 con Marco Rigoni a supporto di Théréau e l’ex Di Michele.
PROBABILI FORMAZIONI
PALERMO (3-4-2-1): Ujkani; Muñoz, Donati, Mantovani; Morganella, Rios, Barreto, García; Brienza, Ilicic; Hernandez.
CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Cesar, Dainelli, Dramé; Guana, Luca Rigoni, Hetemaj; Marco Rigoni; Théréau, Di Michele.


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Gasperini: Palermo deve giocare senza guardare classifica

Palermo – “In questo inizio di campionato il Palermo deve giocare come una squadra, con le sue caratteristiche e una sua identità. Non dobbiamo pensare troppo alla classifica, altrimenti rischiamo di avere timore”, così l’allenatore del Palermo Gian Piero Gasperini alla vigilia della trasferta di Pescara. “Pensiamo gara per gara cercando di migliorare i difetti e di ritrovare fiducia”, spiega il tecnico dei rosanero, che aggiunge: “Abbiamo avuto meno tempo per preparare la partita con il Pescara, ma la situazione è questa e ci dobbiamo adattare, preparandola al meglio possibile”. “In questo momento – continua Gasperini – cerchiamo di essere efficaci, è la cosa più importante. Il gruppo è buono, i ragazzi hanno un atteggiamento positivo, vogliono reagire, sono attaccati al club e alla piazza. Intorno a loro c’è pressione, ma io voglio togliergliela facendoli concentrare sul gioco”.


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Palermo, mai così male nell’era Zamparini

Mai come quest’anno gli obiettivi del Palermo si avvicinano a una lotta alla sopravvivenza nella massima categoria. Mai successo nell’era Zamparini, fatta di grandi progetti e campagne acquisti ambiziose. Sin dal ritorno in Serie A nel 2004 non si è mai avutala minima percezione di pericolo, al netto dei potenziali esoneri degli allenatori. E difatti i risultati sin dalle prime giornate hanno sempre inquadrato la realtà rosanero, a volte forse illudendola. Campionato 2004/05: 


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Mutti: "Viola? Palermo per lui è un punto d’arrivo"

Intervenuto ai microfoni di Radio Radio Palermo by Primaradio, l’ex tecnico di Palermo e Atalanta, Bortolo Mutti, ha parlato della prossima sfida che metterà di fronte le due formazioni e dell’arrivo di Gian Piero Gasperini sulla panchina rosanero. “Atalanta-Palermo sarà una partita aperta, ma giocata dalle due formazioni con motivazioni differenti. I bergamaschi non saranno quelli visti a San Siro. Magari la squadra di Colantuono non sarà spettacolare, ma è molto cinica. Sarà un match divertente”.
Un pensiero di Mutti è andato anche a Nicolas Viola, che con Gasperini potrebbe fare il suo esordio con la maglia del Palermo: “Viola è un giocatore giovane e di talento. Palermo per lui è un punto d’arrivo, ma bisogna vedere come sarà impiegato. Si trova a vivere un’esperienza in condizioni un po’ particolare. E’ giusto dare fiducia ai giovani, altrimenti non si saprà mai di che pasta sono fatti. Se mi sarebbe servito l’anno scorso a Palermo? A dire la verità la scorsa stagione avevamo abbastanza alternative a centrocampo. Abbiamo avuto qualche problemino dopo l’infortunio di Giulio Migliaccio, ma se l’avessimo avuto a disposizione certamente avremmo trovato il modo di farlo giocare”.
E sulla difesa: “Se Milanovic può tornare utile a Gasperini? Sicuramente. L’anno scorso, sapendo che non sarei rimasto, ho cercato di lavorare per la società facendo crescere i tanti giovani a disposizione, come Labrin, Milanovic e Vazquez. Tutti i ragazzi possono dare il loro contributo, ma guai a caricarli di troppe responsabilità. I giovani vanno inseriti gradualmente, indipendentemente dai moduli tattici che sperimenterà Gasperini. Chi meglio tra Milanovic, Labrin e Munoz? Hanno caratteristiche diverse, forse il primo ha più personalità, quindi in una difesa a 3 potrebbe essere più pronto rispetto agli altri. Munoz è stato criticato e sottovalutato. Forse è stato gettato nella mischia troppo presto, ma bisogna ricordarsi che con i giovani ci vuole sempre pazienza. Il 3-4-3 di Gasperini? In realtà si tratterebbe di un 5-4-1 in fase difensiva. Nel Palermo ci sono dei giocatori che possono adattarsi, ma è sempre difficile quando si subentra in corsa e si trova una squadra pensata per un altro allenatore”.


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Palermo: Gasperini in, Sannino esonerato

 “L’U.S. Città di Palermo comunica d’aver sollevato dall’incarico d’allenatore della Prima Squadra il Signor Giuseppe Sannino. A lui e al suo staff tecnico il ringraziamento per l’impegno e la professionalità mostrati in questi mesi. Contestualmente la Società ha affidato la guida tecnica a Gian Piero Gasperini che guiderà il suo primo allenamento con la squadra martedì pomeriggio”.


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Palermo: Situazione compromessa da troppi errori arbitrali

Palermo – Con una nota sul proprio sito internet, il Palermo sottolinea che “la situazione attuale compromessa dai continui errori arbitrali, sempre a proprio sfavore. Palermo-Napoli: fallo da rigore solare su Cetto nell’azione del possibile pareggio per 1-1. Palermo Cagliari: fallo da ultimo uomo su Miccoli, trasformato in ammonizione nei confronti del nostro giocatore; gol del 2-0 annullato a Donati per fuorigioco inesistente; gol del pareggio del Cagliari propiziato da un netto fallo su Bertolo. Il Palermo condanna apertamente questi episodi, che continuano dagli anni passati”.


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TOP Calcio, Serie A: Palermo-Cagliari 1-1 il finale

Palermo – Termina 1-1 il match tra Palermo e Cagliari, primo anticipo della terza giornata del campionato di Serie A. Il gol rosanero porta la firma di Arevalo Rios al 40′. Prima rete in massima serie per il centrocampista uruguaiano. Il pareggio del Cagliari ad opera del neo entrato Marco Sau all’88’. Anche per il piccolo bomber sardo prima rete nella massima serie, tra l’altro all’esordio.


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Calcio, Sannino: Peccato per risultato, Palermo non merita i fischi

Palermo – “C’è ramamrico per non aver portato a casa il risultato a pochi minuti dalla fine. Era importante soprattutto per il morale”. Così l’allenatore del Palermo Giuseppe Sannino ai microfoni di Sky, al termine del match pareggiato in casa contro il Cagliari. “Il calcio è fatto così – ha aggiunto – pensavamo di avercela fatta ma bisogna saper accettare il risultato. Mi spiace che i ragazzi siano usciti tra i fischi perch han fatto tutto querllo che potevano fare”.


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Palermo-Cagliari 1-1: Sau ha risposto a Rios

Il derby delle isole questa volta era il derby della paura. Palermo a quota zero, Cagliari con una sola lunghezza in campionato. Poteva risollevarsi soltanto una delle due, ma l’1-1 con cui termina l’anticipo delle 18 al Barbera non risolve i problemi né di Sannino né di Ficcadenti. Apre le danze Arevalo Rios al 42′, pareggia il debuttante Sau a due minuti dallo scadere. Un risultato giusto al termine di una partita brutta e nervosa. Basterà per calmare Zamparini e Cellino?
HERNANDEZ TITOLARE, PINILLA DA EX – Beppe Sannino conferma il 4-4-2 ma la coppia d’attacco è quella composta da Hernandez e Miccoli, con Dybala che parte dalla panchina e Ilicic che si muove da esterno destro. Fuori per infortunio Giorgi, Cetto, Barreto, Zahavi e Brienza, è Garcia a ricoprire il ruolo di terzino sinistro, con Morganella sull’out di destra. Escluso dall’undici titolare Eros Pisano, che parte dalla panchina con Kurtic. Massimo Ficcadenti ripropone il tradizionale 4-3-3 e punta forte sul rientro dal primo minuto di Pinilla, grande ex di turno schierato davanti con Thiago Ribeiro e Cossu a supporto. In mediana fuori Dessena, rimpiazzato da Ekdal. In difesa manca per infortunio Astori e così la coppia centrale è quella composta da Rossettini e Ariaudo, con Perico e Francesco Pisano esterni.
TANTO CAGLIARI, POI CI PENSA RIOS – La paura derivata dai due 3-0 subiti nelle prime due partite è forte nelle gambe dei giocatori del Palermo. Così a fare la partita è il Cagliari, che al 18′ spaventa Ujkani con una sassata di Thiago Ribeiro e al 21′ va ancora al tiro con lo stesso brasiliano. Cossu svaria su tutto il fronte d’attacco e agevola non poco le ripartenze sarde, ma alla mezz’ora il fantasista si fa male alla coscia sinistra e chiede il cambio. Al suo posto entra Ibarbo (35′) e incredibilmente il Cagliari svanisce. Al 27′ Miccoli va vicinissimo all’1-0 con una punizione che cambia traiettoria e non sorprende Agazzi soltanto perché il portiere ospite si salva con il piede destro come un novello Higuita. E al 40′, invece, arriva il gol. Miccoli arpiona il pallone in area e scarica per Arevalo Rios, che con una bomba di destro insacca l’1-0, primo gol in Serie A e primo gol stagionale per i rosanero. Il risultato che chiede un primo tempo equilibrato con un vantaggio per gli uomini di Sannino.
ALLA FINE ARRIVA SAU – La ripresa, se possibile, è ancora peggio del primo tempo se si parla di qualità di gioco. Perché il Palermo si chiude dietro accontentandosi del vantaggio e il Cagliari, pur facendo la partita non sfonda. Sannino al 52′ perde Ilicic e lo rimpiazza con Kurtic passando al 4-5-1, mentre al 75′ esce per crampi un ottimo Von Bergen ed entra Munoz. Ficcadenti invece rischia il tutto per tutto con Sau al posto di Thiago Ribeiro (63′) e anche Nene per Ekdal (78′). Il Palermo arretra, arretra e ancora arretra. Sino a quando spunta Sau, che al debutto in Serie A trova la deviazione giusta dopo una respinta di Ujkani su una girata di Perico in area (88′). È l’1-1 definitivo e giusto, nonostante i rosanero abbiano di che recriminare per un gol annullato a Donati all’82’ (fuorigioco inesistente). Un pareggino in cui a vincere è la paura, di certo non la voglia di uscire dai guai.
QUANTI GUAI PER SANNINO – Il grande sconfitto è lui. Il tecnico del Palermo esce dal Barbera tra i fischi di uno stadio imbufalito non tanto per il pareggio quanto per un secondo tempo all’insegna della paura. La mano di Sannino ancora non si vede, anzi. Ma chissà che Zamparini non voglia dargli ancora fiducia nonostante l’unico punto conquistato in tre giornate (con un gol segnato e 10 subiti). Meglio il Cagliari, tanto leggero quanto desideroso di giocare a calcio. Ficcadenti non ha ancora vinto una partita quest’anno ma se ne va dalla Sicilia con un punticino che raddoppia il bottino in classifica. Forse anche un incontentabile come Cellino può stare sereno. Arevalo Rios Palermo Cagliari 2012 AP/LaPresse