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Mutti: "Viola? Palermo per lui è un punto d’arrivo"

Intervenuto ai microfoni di Radio Radio Palermo by Primaradio, l’ex tecnico di Palermo e Atalanta, Bortolo Mutti, ha parlato della prossima sfida che metterà di fronte le due formazioni e dell’arrivo di Gian Piero Gasperini sulla panchina rosanero. “Atalanta-Palermo sarà una partita aperta, ma giocata dalle due formazioni con motivazioni differenti. I bergamaschi non saranno quelli visti a San Siro. Magari la squadra di Colantuono non sarà spettacolare, ma è molto cinica. Sarà un match divertente”.
Un pensiero di Mutti è andato anche a Nicolas Viola, che con Gasperini potrebbe fare il suo esordio con la maglia del Palermo: “Viola è un giocatore giovane e di talento. Palermo per lui è un punto d’arrivo, ma bisogna vedere come sarà impiegato. Si trova a vivere un’esperienza in condizioni un po’ particolare. E’ giusto dare fiducia ai giovani, altrimenti non si saprà mai di che pasta sono fatti. Se mi sarebbe servito l’anno scorso a Palermo? A dire la verità la scorsa stagione avevamo abbastanza alternative a centrocampo. Abbiamo avuto qualche problemino dopo l’infortunio di Giulio Migliaccio, ma se l’avessimo avuto a disposizione certamente avremmo trovato il modo di farlo giocare”.
E sulla difesa: “Se Milanovic può tornare utile a Gasperini? Sicuramente. L’anno scorso, sapendo che non sarei rimasto, ho cercato di lavorare per la società facendo crescere i tanti giovani a disposizione, come Labrin, Milanovic e Vazquez. Tutti i ragazzi possono dare il loro contributo, ma guai a caricarli di troppe responsabilità. I giovani vanno inseriti gradualmente, indipendentemente dai moduli tattici che sperimenterà Gasperini. Chi meglio tra Milanovic, Labrin e Munoz? Hanno caratteristiche diverse, forse il primo ha più personalità, quindi in una difesa a 3 potrebbe essere più pronto rispetto agli altri. Munoz è stato criticato e sottovalutato. Forse è stato gettato nella mischia troppo presto, ma bisogna ricordarsi che con i giovani ci vuole sempre pazienza. Il 3-4-3 di Gasperini? In realtà si tratterebbe di un 5-4-1 in fase difensiva. Nel Palermo ci sono dei giocatori che possono adattarsi, ma è sempre difficile quando si subentra in corsa e si trova una squadra pensata per un altro allenatore”.