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Mazzarri: Il turn-over? Abbiamo scelto in estate

EINDHOVEN – Non si abbatte Walter Mazzarri dopo il brutto ko in casa del Psv. L’analisi della partita del tecnico del Napoli è molto lucida: «Nel calcio si può anche perdere. Dobbiamo accettare questa prima sconfitta stagionale perché affrontavamo un avversario forte, blasonato, forse il più forte del nostro girone. E’ un ko che ci può far crescere se viene presa e analizzata nel modo giusto. Abbiamo fatto un paio di errori in avvio contro un avversario così forte e ci hanno condizionato tutto l’incontro. Il primo è stato un gol balordo che ci ha tagliato le gambe, poi nel secondo secondo tempo abbiamo provato a cambiare inserendo qualche giocatore più esperto, poi al secondo calcio d’angolo abbiamo commesso uno degli errori che facevamo nelal scorsa stagione e abbiamo preso il terzo gol. Rivedere il turn-over? L’esperienza deve servirci, l’anno scorso per non farlo in Champions abbiamo perso 10-12 punti in campionato. Quest’anno abbiamo fatto una scelta e la porteremo avanti, poi vedremo cosa succede in campionato e in coppa. Tra l’altro non sono nemmeno sicuro che avremmo vinto con la formazione migliore in campo. E poi non capisco le critiche sui giovani: quando uno li lascia fuori viene accusato, quando li fa giocare lo stesso… Un processo di crescita passa anche attraverso queste partite». 


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Napoli, Mazzarri: "Rifarei le stesse scelte"

Walter Mazzarri non fa drammi. Il tecnico commenta così, ai microfoni di Sky Sport, la sconfitta con il Psv: “Abbiamo commesso errori soliti, come ad esempio quello sul 3 a 0 ancora preso su una azione da calcio d’angolo. Siamo una squadra giovane, a volte anche le sconfitte possono far crescere. Il Psv è una signora squadra, credo che sia la squadra più forte del girone per blasone e per valore. Abbiamo preso il primo gol in modo balordo, ed avendo in campo tanti giovani non abbiamo avuto la forza di reagire. Nella ripresa ho inserito giocatori più esperti ma non siamo riusciti a rimettere in piedi la gara.
Cambio di strategia? Lo scorso anno abbiamo perso tanti punti in campionato a causa della Champions, quest’anno è stata fatta una scelta diversa e la porteremo avanti. In questo momento penso che questa sia la scelta giusta, ho potuto osservare dei calciatori che giocano meno. Prima si dice che devono giocare i giovani, ma la crescita passa anche da alcune sconfitte”.


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Napoli, Mazzarri sulla corsa scudetto: "Per ora siamo alla pari"

“Valori pari con la Juventus? In questo momento la classifica dice che siamo alla pari. Da qui alla fine del campionato vedremo…” Parole firmate dal tecnico del Napoli Walter Mazzarri che – ai microfoni di Mediaset Premium – ha commentato la vittoria a Genova contro la Sampdoria. “Loro – prosegue – stavano meglio di noi, erano ben messi in campo da Ferrara. Quando Marek prendeva palla tra le linee non riuscivamo a essere fluidi. Loro andavano a mille, poi nella ripresa abbiamo sistemato qualcosa a sinistra. I loro ritmi nella ripresa sono calati e li bisognava giocare. Siamo stati bravi a farlo, alla fine la vittoria è stata meritata. Abbiamo creato poche occasioni visibili, ma c’erano i presupposti per fare ancora più male. Sono contento della prestazione su un campo difficile”.
Sull’episodio dell’espulsione: “E’ stato fatto un brutto fallo davanti alla nostra panchina. Quando ho visto l’intervento ho reagito verbalmente e ho allargato le braccia. Tagliavento mi ha detto che la prossima volta mi avrebbe caccia. Io sono stato zitto, ma c’è stato un errore di comunicazione col quarto uomo . Dopo gli ho chiesto il perché del rosso e non mi ha risposto”.


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Napoli, l’occasione persa brucia ancora: Mazzarri cambia!

Al Napoli non esistono “titolarissimi”. E’ questo il succo del faccia a faccia avuto oggi a Castel Volturno tra l’allenatore Walter Mazzarri e i giocatori del Napoli, squadra, reduci da un deludente 0-0 in casa del Catania costretto a giocare in dieci uomini per tutta la partita. L’occasione poteva essere sfruttata meglio ed ora i partenopei potevano essere a punteggio pieno accanto alla Juve. E dire che tutto era stato studiato nei minimi dettagli, compreso il massiccio turnover in Europa League contro l’Aik in cui gli azzurri hanno ritrovato Vargas e avuto conferme da tanti altre seconde linee. Ma qualcosa è andato storto e contro gli etnei non è arrivata la prestazione che tutto lo staff napoletano si aspettava, soprattutto da parte dei big. Sono stati proprio loro a “tradire” Mazzarri, i grandi giocatori che probabilmente hanno preso sotto gamba la partita dopo aver visto sventolare il cartellino rosso ad Alvarez pensando di avere la gara in pungo, invece hanno addirittura rischiato di perderla nel finale (salvati dal palo e da un super De Sanctis). Resta intatto il solito tabù ancora non sfatato dal Napoli in tutta l’era De Laurentiis, la vittoria al “Massimino” di Catania. Improvvisamente nel capoluogo campano iniziano a sorgere dubbi sulla possibilità che la squadra riesca a reggere il passo della Vecchia Signora, senza dubbio un gradino sopra tutte le altre inseguitrici (per ora solo Napoli e Lazio).
Per questo in vista del delicatissimo impegno contro gli uomini di Pektovic, Mazzarri potrebbe studiare delle nuove soluzioni, soprattutto a centrocampo. Pare infatti che l’allenatore toscano sia intenzionato a schierare Behrami in mediana. Lo svizzero tornerà titolare e a cedergli il posto dovrebbe essere Dzemaili. Probabile anche un turno di stop per Inler, non apparso al meglio delle condizioni. Per il resto saranno valutati tutti gli altri domani nella rifinitura ma dovrebbero scendere in campo i soliti Hamsik, Maggio e Zuniga. Aronica confermato in difesa a causa dell’assenza di Britos, in avanti Cavani e Pandev con Insigne scalpitante e pronto ad entrare. Ma al di là delle modifiche tattiche è l’aspetto mentale a preoccupare maggiormente l’allenatore toscano. Oggi infatti ha parlato alla squadra facendo una vera e proprio ramanzina per scuotere i suoi e stimolarli in vista della partita con la Lazio.


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Brandi: "Mazzarri tradito dai big! Contro la Lazio, se fossi in Mazzarri…"

Alberto Brandi, giornalista Sportmediaset è intervenuto ai microfoni di Radio Goal in onda su Radio KissKiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da TuttoNapoli.net: “Pareggio del Napoli? Un paradosso parlare di una squadra sfavorita dalla superiorità numerica. Maran ha preparato bene la partita, anche con la parità numerica avrebbe giocato allo stesso modo. Mazzarri, invece aveva studiato una partita all’attacco ma non per 90 minuti. Sembrava una partita di pallanuoto. Il Napoli raggirava molto l’aria di rigore avversaria perchè non trovava spazio, e questo ha portato ad alcuni attacchi del Catania. Nessun allarmismo, Mazzarri è stato tradito dai big che hanno fatto la differenza ma in negativo. La storia del calcio ci insegna che gli scudetti si vincono in queste circostanze, è giusta l’autocritica di Mazzarri ma comunque è ancora troppo presto per giudicare il Napoli contro le piccole. Ieri è stata la prima partita dove il Napoli ha sentito la mancanza di Lavezzi, che poteva fare la differenza. Le milanesi hanno dimostrato che troppi anni con il portafoglio pieno hanno confuso le idee, è piu difficile fare la squadra senza soldi: nel Milan non c’è un progetto di gioco, manca l’idea tattica. L’Inter c’è l’incognita dell’allenatore che forse ha una responsabilità troppo grande per lui. Non penso che la Juventus perda domani sera a Firenze, perchè comunque ha dimostrato di superare i doppi impegni riavvicinati. Dal Napoli mi aspetto una grande reazione se fossi in Mazzarri riconfermerei i titolarissimi con un solo cambio: Insigne al posto di Pandev. Le squadre che stanno andando meglio sono quelle che hanno cambiato meno durante il mercato estivo”.


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Juve, forze pari a Londra? I parametri di Mazzarri dicono altro…

Juve, forze pari a Londra? I parametri di Mazzarri dicono altro… “Ormai danno tutti il Napoli come squadra favorita per lo scudetto. Lei è d’accordo?” Per abbassare le tensioni attorno alla squadra e rispondere in maniera negativa a questa domanda Walter Mazzarri – praticamente in ogni conferenza stampa dallo scorso luglio – snocciola sempre gli stessi argomenti. L’allenatore del Napoli mette in gioco parametri economici come il monte-ingaggi, il valore del parco giocatori e le spese in sede di mercato. Risposta a cui i giornalisti presenti replicano col grande affiatamento della squadra e con schemi noti perfettamente al gruppo che possono sovvertire le classifiche economiche. Replica giusta, anche se quei parametri restano paletti importanti per valutare la forza di una squadra e, in fondo, spesso corrispondono ai risultati in campo. Non è quindi del tutto un caso se il Barcellona – tre Champions vinte negli ultimi sette anni – nella classifica dello stipendio medio per atleta lo scorso anno era al primo posto, avanti anche a società sportive USA come New Yorke Yankees e Los Angeles Lakers.

Per analizzare la gara di questa sera, quindi, ci rifacciamo proprio a questi tre parametri. Perché se il gioco espresso negli ultimi dodici mesi porta a essere ottimisti e magari a osare una puntata sulla Juventus come sorpresa della Champions League 2012/13, i numeri dicono che la sfida di Stamford Bridge parte con una netta favorita. Partiamo dal dato che è sotto gli occhi di tutti: la spesa estiva sul mercato. Campioni d’Europa contro campioni d’Italia a confronto. Carico dopo la prima vittoria nella più importante competizione continentale, Roman Abramovich in estate ha speso ben 100 milioni di euro per portare alla corte di Di Matteo calciatori come Hazard (40 mln), Oscar (32 mln), Moses (11.5), Marin (8) e Azpilicueta (8.8). Insomma, una campagna acquisti dispendiosa – seconda solo a quella del Psg – rientrata solo per il 10%. La cessione di Raul Meireles, infatti, è stata l’unica che ha permesso alla società londinese di incassare 10 mln di euro. Dall’altro lato la Juventus, società che dalle cessioni ha incassato circa il doppio e speso poco più della metà per un passivo di 30 milioni di euro, un terzo esatto del passivo dei blues.
Altro dato, altro punto a favore dei bluesIl valore del parco giocatori. Nonostante una rosa di 27 giocatori contro i 23 del Chelsea, la Juventus ha una squadra con una valutazione complessiva di 307 milioni di euro (dati transfermarkt.it, ndr), 80 in meno del Chelsea che è sesto in questa speciale classifica, alle spalle – guarda caso – delle altre favorite per la vittoria finale: Barcellona, Real Madrid, Manchester City, Manchester United e Bayern Monaco. Abissale anche la differenza relativa allo stipendio annuale per atleta. Nella ormai attesissima classifica di sportingintelligence aggiornata allo scorso maggio (non tiene conto, quindi, dei trasferimenti estivi) il Chelsea è al terzo posto, 35 posizioni davanti alla Juventus. Una distanza che s’è ridotta negli ultimi tre mesi, ma che può contare su un margine ancora importante.
Ovviamente, guardare oltre questi dati è operazione giusta e doverosa. Difficile, però, parlare di sfida ad armi pari a Stamford Bridge…


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Ulivieri: "Mazzarri un grande. Aik? Allenamento"

“Il Napoli è una squadra solida, lavora insieme da anni e neanche l’impegno in Europa League di domani può influire sui partenopei. La partita di domani con l’Aik sarà poco più che un allenamento per come gestisce Mazzarri la squadra”. A sostenerlo aTuttoMercatoWeb.com è Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione italiana allenatori ed ex tecnico del Napoli con cui Walter Mazzarri mosse i primi passi da vice-allenatore prima a Bologna e poi nella piazza partenopea: “Sì, ho dato la possibilità a Walter di iniziare la sua carriera, ma poi lui ha fatto il suo cammino guadagnandosi con il lavoro i risultati che ha raggiunto. E’ un allenatore straordinario ed ho un bel rapporto con lui e seguo il Napoli con grande interesse”.
Per molti il Napoli è l’antagonista alla Juventus.
“Credo proprio che abbiano ragione. Con l’addio di Lavezzi la squadra è diventata più concreta, ha trovato un Pandev che è in grande forma ed è più congeniale al gioco della squadra. Non c’è più il solista, ma un collettivo ancora più organico. L’Europa League, come ho detto, non può influire più di tanto mentre la Juventus avrà la Champions, anche se nel calcio le sorprese sono dietro l’angolo e non si possono mai fare troppi conti”.