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Ripepi: "Marione e io potevamo comprare la Roma con amici influenti"

Radiomercato è ormai iniziato da alcuni mesi e alcuni spostamenti di conduttori e opinionisti sono già cosa fatta. Andiamo alla scoperta di tutte le novità dell’etere romano, stagione 2012-2013.A scanso di equivoci, premettiamo che la lista delle radio è in rigoroso ordine alfabetico.CENTRO SUONO SPORT – Si muove qualcosa nella redazione di Via Collatina. Confermata la rassegna stampa quotidiana dalle 6 alle 7. Claudio Moroni con “Claudio e il professore”, in onda dalle 7 alle 10, lascerà il posto il sabato alla novità “Ogni maledetto weekend”, condotto dai ‘nostri’ Antonio Paesano e Jacopo Palizzi. Dalle 10 alle 14 il consueto appuntamento con “Te la do io Tokio”, che resta la trasmissione di punta dell’emittente. Alle 14 è previsto con tutta probabilità il rientro di Francesca Bonfanti, che aveva lasciato la radio solo un anno fa. Mario Corsi, insieme a Jonathan Calò, non avrà più al suo fianco Riccardo ‘Galopeira’ Angelini, ma ritroverà il suo primo compagno radiofonico Bruno Ripepi. Lo spazio “Febbre a 90°” perderà Giuseppe Lomonaco, vicino a una nuova avventura a Radio Rock, che non affiancherà più Adriano Valentini. Non ci dovrebbero essere variazioni per gli spazi 16-18, con “Tana libera tutti” di Alessandro Doria e Paolo Marcacci, e 18-20.30 con “Lui è peggio di me” con il trio Valvo, Piermarini e Muscarà. L’ ‘uomo sul campo’ dell’emittente radiofonica sarà ancora Gianluca Lengua.MANA’ SPORT – Seconda stagione e tante novità per l’emittente di Via Flaminia, che nel corso dell’anno ha cambiato frequenza e si è spostata sui 90.9. Il palinsesto a tinte giallorosse inizierà dalle 7 alle 10 con “Buongiorno Roma”, spazio che sarà condotto dall’ex TRS Guglielmo Timpano. Tra le 10 e le 13 Francesco Scarcelli parlerà di Lazio nel suo spazio “La Lazio siamo noi”, mentre dalle 13 alle 14 Nicola De Bonis condurrà “Stile Juventus”. La trasmissione ‘ammiraglia’ resta sempre “1927″, in onda dale 14 alle 18. In studio Max Leggeri sarà nuovamente affiancato da Francesco Oddo Casano e Angelo Di Livio. Chiuderà la giornata un altro neoacquisto, Virgilio Monosilio, con il format “La storia siamo noi” dalle 21 alle 24. Non dovrebbero esserci variazioni nel parco opinionisti, composto da Tiziano Carmellini (Il Tempo), Matteo Pinci (La Repubblica), Fabio Maccheroni (Leggo) e Michele Giammarioli. Nello spazio 18-19 Fabio Camillacci condurrà “Fratelli d’Italia”; in qualità di opinionisti interverranno Federica Afflitto, direttrice artistica dell’emittente, e Aldo Agroppi. Dalle 19 alle 21 Francesca Turco chiuderà la giornata radiofonica con ”C’è calcio per te”. RADIO IES – Tanti cambiamenti anche per la stazione radiofonica dei 99.8. Gli addii di Patrick Vom Bruck, Fabio Petruzzi e Carlo Zampa incidono sul variegato palinsesto: come sempre si va dal sociale alla politica, passando inevitabilmente per il calcio. La rassegna stampa, in orario 7-10, sarà condotta da Flavio Grasselli. La fascia 10-12, dedicata al cinema e allo spettacolo, sarà affidata a Francesco Gesualdi con “Buio in sala”, mentre Maria Laura Cruciani farà compagnia agli ascoltatori tra le 12 e le 14, con il suo spazio “Roma anch’io” dedicato alla politica e all’informazione della capitale. Per quanto riguarda il calcio confermatissimo “La città nel pallone”, in orario 14-16, con Emiliano Di Nardo, Angelo Maria Papi, e Nicolò Ballarin. Dopo due ore di musica con “Ahi Maria”, condotto da Nunzio e Paolo, dalle 18 alle 20 Marcello Micci parlerà di sport, cronaca e politica nel suo “Radio Città”. Durante le partite la radio dedicherà ampi pre e post partita, dalle due ore precedenti alla gara fino alle due ore successive. In studio saranno presenti Flavio Grasselli e Paolo Piccinini, mentre Di Nardo, Papi e Ballarin saranno inviati all’Olimpico e in trasferta. RADIO RADIO – Nel segno della continuità la formazione dell’oltre trentennale emittente radiofonica in onda sui 104.5. La mattina (9-10) confermato Ilario Di Giovambattista al timone di ‘Radio Radio Mattino Sport e News’, affiancato da Matteo Raimondi e Roberta Lupi. Nessuna novità riguardo agli opionisti: Tony Damascelli, Franco Melli, Furio Fucolari, Roberto Renga e Roberto Pruzzo. Conferme dovrebbero arrivare anche per quanto riguarda il contenitore pomeridiano ‘Radio Radio Lo Sport’ con il trio Di Giovambattista-Piccari-Ditta in conduzione. Ad interagire ci sarà il solito stuolo di opinionisti: dal presidente dell’Ussi Luigi Ferrajolo, passando per Ruggero Palombo e Massimo Cecchini della Gazzetta dello Sport e Franco Ordine de Il Giornale fino ad Alvaro Moretti di Tuttosport. E ancora interverranno Alessandro Austini (Il Tempo), Gianluca Piacentini (Corriere della Sera) e Stefano Carina (Il Messaggero), oltre a Franco Melli e Furio Focolari RETE SPORT – Palinsesto in via di definizione ma come sempre tante buone intenzioni per mantenere i 105.6 a grandi livelli. Si ripartirà dalle voci di Massimiliano Magni, Matteo Roscioni, Alessandro Cristofori e Sandro “Fuffo” Bernardini. Per ora le uniche due fasce certe sono quella della rassegna, con Bernardini e Max Palombella, e quella dellle 18 con le new entry Patrick Vom Bruck, Fabio Petruzzi e Carlo Zampa in qualità di opinionista. L’unica voce femminile dell’emittente di Via Tiburtina sarà quella della novità Maria Consuelo Granato, ex di Dimensione Suono Roma, già presente durante il ritiro di Irdning. Più spazio in studio invece per Paolo Franci e, probabilmente, anche Iacopo Savelli di Sky. Silvio Piccinno, dopo la breve esperienza estiva, dovrebbe trasferirsi all’altra emittente del gruppo, Radio Roma Capitale. Il parco opinionisti conterrà sempre Enrico Maida, Ugo Trani e Alessandro Angeloni de Il Messaggero, Luca Valdiserri del Corriere della Sera, Riccardo Gentile di Sky Sport e Francesco Balzani di Leggo (che svolgerà anche lavoro ‘di campo’). TRS – Secondo anno per un palinsesto interamente dedicato alla Roma, che si arricchisce di grandi novità. In primo luogo le radiocronache della Roma, che andranno in onda in esclusiva sui 92.7. E poi l’arrivo di Alessandro Paglia, che in coppia con Dario Bersani racconterà le imprese di Totti e compagni, e di Federico Nisii, che curerà i pre e i postpartita. Oltre alla programmazione delle partite della Roma, i due nuovi acquisti avranno una collocazione anche nel palinsesto ordinario: il primo nella fascia dalle 18 alle 20, assieme a Luca Fallica e Francesca Ferrazza; il secondo nello spazio immediatamente precedente, in tandem con Augusto Ciardi e Stefano Petrucci (14-18). Completano il palinsesto la rassegna stampa mattutina (dalle 6 alle 10), che sarà curata da Valentina Catoni e Alice Lopedote. Seguirà, dalle 10 alle 14, la collaudata coppia David Rossi-Dario Bersani. In serata Marco Madeddu e Danilo Salatino (20-22) e il trio composto da Nicola Caprera, Riccardo Morgigno e Danilo Fiorani (22-24) chiuderanno la programmazione. Nessuna variazione tra gli opinionisti, che saranno Gianfranco Giubilo (Il Tempo), Mimmo Ferretti (Il Messaggero) Riccardo Trevisani, Paolo Assogna (Sky), Pierluigi Pardo e Marco Cherubini (Mediaset) , oltre a Marco Delvecchio e Max Tonetto, presenti in studio. Ma le novità potrebbero non fermarsi qui, potrebbe esserci un’ulteriore sorpresa che sarà svelata molto probabilmente unedi 20 agosto. Gli ‘uomini sul campo’ saranno sempre Adriano Serafini e Marco Valerio Rossomando, ai quali sarà riservata la fascia 20-24 del sabato sera.


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Baldini come Marione (Mario Corsi)

 GASPORT (A. CATAPANO) – Ha ragione Franco Baldini. Deve essere davvero «umiliante», per un uomo di calcio del suo livello, dover perdere il sonno per le solite «voci destabilizzanti» dei «mediocri giornalisti» che frequentano Trigoria. E deve essere in effetti «mortificante» doversi presentare ancora una volta in conferenza stampa per ripetere «sempre le stesse cose». Perciò, si comprende benissimo la sua «esasperazione», il «momento personale non facile», anche se, erroneamente, si pensava che fossero i risultati mortificanti della Roma a togliergli serenità, non le chiacchiere delle «radio che diffamano» e gli articoli delle testate (ex) serie che «non verificano le proprie notizie».
Ora, se Baldini è il galantuomo che questa città ha conosciuto tanti anni fa,converrà che per i mediocri giornalisti che frequentano la Roma è altrettanto umiliante (o mortificante, scelga lui) sentirsi rivolgere da anni sempre la stessa accusa: voi volete destabilizzare la squadra. Olè. Ci siamo arrivati, finalmente. Dopo un anno e mezzo di scarsissimi risultati, il direttore generale della Roma americana non trova di meglio che prendersela con i giornalisti. E in questo modo rispolvera il cavallo di battaglia della gestione Sensi. Il Baldini di ieri, infatti, arriva dopo Franco e Rosella, ma anche dopo Pradè, Conti, Spalletti. È tanto orgoglioso di far parte di questo gruppo? Si rende conto che ieri si è allineato sulle stesse storiche posizioni dei capipopolo radiofonici che hanno tentato in tutti i modi di diffamarlo?
Sarà pure vero che i giornalisti sono mediocri, soprattutto quelli che raccontano le gesta (assai poco epiche) della Roma, ma da uno come Baldini era lecito attendersi qualcosa in più del celebre slogan di Franco Sensi: «Se avessi avuto una grande stampa romana…». Ecco, con giornalisti più accomodanti, probabilmente la Roma di Zeman avrebbe gli stessi punti della Juventus e certamente PALLOTTA gli stessi soldi di Bill Gates. Perciò, UniCredit può stare tranquilla: basterà tenere al guinzaglio i giornalisti e molto presto rientrerà degli oltre 200 milioni di euro che ha anticipato prima per tenere in vita la Sensi, poi per finanziare il sogno americano.


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Ubaldo Righetti Tele Radio Stereo Marione (Mario Corsi) furioso

Ubaldo Righetti Tele Radio Stereo Marione (Mario Corsi) furioso. Ubaldo Righetti – Wikipedia it.wikipedia.org/wiki/Ubaldo_RighettiUbaldo Righetti (Sermoneta, 1º marzo 1963) è un ex calciatore italiano, che giocava nel ruolo di difensore. Attualmente è opinionista della Rai. Carriera – Palmarès – Impegni odierni – Note Hai visitato questa pagina in data 30/09/12 UBALDO RIGHETTI | DAJEROMA.COM http://www.dajeroma.com › Miti GiallorossiBiografia, statistiche, video e foto di Ubaldo Righetti, bandiera giallorossa della AS ROMA. Ubaldo Righetti | Facebook http://www.facebook.com/pages/Ubaldo-Righetti/54590972618Ubaldo Righetti is on Facebook. To connect with Ubaldo Righetti, sign up for Facebook today. Sign UpLog In · Cover Photo · Like · Create a Page · Privacy … UBALDO RIGHETTI – BANDIERA GIALLOROSSA – YouTube ► 7:55► 7:55 http://www.youtube.com/watch?v=OV40sXfg7EQ 25 lug 2009 – 8 min – Caricato da DajeRomaCom Ubaldo Righetti è uno dei difensori dello scudetto 82-83 ed è considerato uno dei migliori difensori che … Ubaldo Righetti a FP.tv : ‘Il Pescara di Zeman e quello di Galeone … ► 3:47► 3:47 http://www.youtube.com/watch?v=CmAdoabTY6I 16 mar 2012 – 4 min – Caricato da forzapescaratv In visita al Poggio, l’ex biancazzurro Ubaldo Righetti si concede ai nostri microfoni parlando del … Altri video di ubaldo righetti » La Rai, Ubaldo Righetti e le poche idee della Russia | Segnale Orario segnaleorario.wordpress.com/…/ubaldo-righetti-e-la-russia-con-poch…8 giu 2012 – Rivedi dopo parecchio tempo una telecronaca Rai e sei automaticamente costretto (vedi un po’ tu) a rivalutare addirittura gli stronzi (Marianella … Ubaldo Righetti, il maceratese che ha raccontato all’Italia i Mondiali … http://www.cronachemaceratesi.it/2010/…/ubaldo-righetti…/35130/17 lug 2010 – di Alessandra Pierini Negli ultimi 40 giorni ci eravamo abituati a vedere il suo volto e a sentirlo parlare per le telecronache delle partite e in. Ubaldo Righetti – Notizie in Liquida http://www.liquida.it/ubaldo-righetti/Da difensore d’esperienza qual’è stato, Ubaldo Righetti sa cosa si prova a essere così vicini a un … La Rai, Ubaldo Righetti e le poche idee della Russia … ESCLUSIVA TJ – Ubaldo Righetti: “Conte già ragazzo a Lecce era … http://www.tuttojuve.com/?action=read&idnotizia=9175525 apr 2012 – L’ex difensore della Roma Ubaldo Righetti, in esclusiva per TuttoJuve.com, ci dà il suo punto di v. Ubaldo Righetti – Profilo giocatore – transfermarkt.it http://www.transfermarkt.it/it/ubaldo-righetti/profil/spieler_226510.htmlIl profilo di Ubaldo Righetti. Ubaldo Righetti Foto: sconosciuto … Ulteriori dati di Ubaldo Righetti. Ultima partita: 30.10.1988 con Lecce sotto Carlo Mazzone … Ricerche correlate a ubaldo righetti ubaldo righetti bandiera giallorossa ubaldo righetti 2010 ubaldo pantani agostino di bartolomei sebino nela roberto pruzzo odoacre chierico ubaldo calciatore 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Avanti.


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Marione (Mario Corsi), Lomonaco e Renga: "MONNEZZA RIDICOLA E DISGUSTOSA"

LA REPUBBLICA (C. BONINI) – Parafrasando Flaiano, il tentativo di diffamazione all’amatricianache, nel marzo scorso, ebbe come vittime il dg della Roma Franco Baldini e il consigliere Mauro Baldissoni fu cosa assai grave ma tutt’altro che seria. Una di quelle “sole” (truffa, per chi preferisce l’italiano) che nelle intenzioni della combriccola che l’aveva architettata doveva accreditare l’appartenenza massonica dei due dirigenti, grazie a uno scartafaccio di trascrizioni di sms che si volevano intercettati dalla polizia e al contrario «grossolanamente falsi» come la mano improbabile di chi li aveva redatti.
E che ora il pm Paola Filippi chiede vada consegnata all’archiviazione della giustizia penale, che non contempla possano andare a giudizio fatti la cui cialtroneria «non configura fattispecie penalmente rilevanti», piuttosto quella condizione rara del “reato impossibile”. Propria di chi, per dabbenaggine, un reato non solo non lo commette, ma non riesce neppure a “tentarlo”, tale l’inverosimiglianza della «monnezza» (parole del pm) che ha provato senza successo a rifilare (al quotidiano “il Fatto” e alle “Iene). Ce n’è per far chiacchierare le radio libere del tifo. Non fosse altro perché della “banda degli onesti” che quella “sola” ha architettato, il capobastone è Mario Corsi, “Marione”, l’ex Nar fattosi lucroso mazziere dell’etere.
Due mesi fa, Alemanno lo ha gratificato del “microfono d’oro”. La Procura, ora, del cialtrone, insieme ai compari Giuseppe Lo Monaco, il giornalista Roberto Renga e suo figlio Francesco. Chi lo ascolta in radio riferisce che la cosa lo rallegri.


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Marione Corsi, Renga, Lomonaco e la loro "RIDICOLA MONNEZZA"

LA REPUBBLICA (C. BONINI) – Una risata (amara) seppellisce nel grottesco la “banda degli onesti” che in marzo lavorò alla madre di tutte le sòle (ne girano sempre copiose in una città dove i gonzi non mancano) sul conto dell’As Roma e dei due dirigenti espressione della nuova proprietà americana, il direttore generale Franco Baldini, il consigliere di amministrazione Mauro Baldissoni. Vittime di una diffamazione — Repubblica ne diede conto per prima — che li avrebbe dovuti accreditare come turpi massoni, affaccendati in misteriose “logge” e in sinistri “triplici fraterni abbracci”. Il pm Paola Filippi, con una prosa essenziale che a tratti sembra dissimulare una stupefatta ironia, conclude, a chiusura di 6 mesi di indagini della Digos, che la variopinta combriccola che concepì il bidone non debba andare a processo. Per manifesta cialtroneria. Perché il processo penale prevede che debba andare a giudizio chi di un reato è indiziato di averlo commesso o quanto meno tentato. Mentre, in questo caso, gli indagati neppure questo sono riusciti a fare. Responsabili di una stangata impossibile hanno provato a rifilare al quotidiano “il Fatto”, prima, e quindi a Paolo Calabresi delle “Iene” (che la storia avrebbe poi smascherato, documentandola con riprese clandestine), uno scartafaccio di intercettazioni farlocche che avrebbero dovuto accreditare un Baldini e un Baldissoni con il “cappuccio” e il “grembiulino” da caso Scarfoglia. Ma che neanche un bambino si sarebbe bevuto. Una tale «ridicola monnezza» (le parole sono del pm) che né la diffamazione, né la ricettazione hanno trovato tempo o modo, di trovare uno sbocco che li rendesse tali. “Reati impossibili”, insomma. Per oggettiva dabbenaggine degli indagati e delle loro mosse. Già. Una richiesta di archiviazione può essere persino peggiore di una condanna, se si ha un briciolo di dignità e amor proprio. E persino metafora di un pezzo di questa città. Di uno dei suoi modi d’essere. Le quattro pagine della richiesta di archiviazione (consultabili integralmente sul nostro sito) ne sono un paradigma. Il pm ci ripropone le mosse alla carlona, in un fare circospetto da “birra e salsicce” (per chi ama Totò), di Mario Corsi, “Marione”, l’ex Nar che da anni si è fatto predicatore e mazziere radiofonico dall’autarchica e dorata tribuna di “Centro Suono Sport”, del suo giovane spicciafaccende di redazione Giuseppe Lomonaco, di Roberto Renga, giornalista in pensione, di suo figlio Francesco. Nel marzo di quest’anno ruminano una di quelle polpette avvelenate che spacciano come oro nel circuito off-off dei perdigiorno che fanno flanella intorno alle radio del tifo. Maneggiano cartaccia scritta a mano libera che — dicono — è la trascrizione di sms intercettati dalla polizia e scambiati tra Baldini e Baldissoni. «Un falso grossolano». Perché non esistono né le intercettazioni, né gli sms. L’idea è vecchia come il cucco. Rifilare a qualche “giornale” o tv che conta quella robaccia. Aspettare che faccia capolino in edicola o “on air” e poi saltarci sopra, rilanciandola. Convinti che il vecchio mantra paghi sempre. Perché in fondo non importa se una notizia è vera o falsa. L’importante è che qualcuno ci creda. Purtroppo per loro, in quei giorni “carbonari” di marzo, ai quattro dice picche “il Fatto”. Non Paolo Calabresi delle “Iene” che finge di abboccare alla sòla, dà corda ai congiurati alla amatriciana e finisce per smascherarli, riprendendone clandestinamente le goffe fumisterie con cui prima cercano di piazzare la merce e poi, consapevoli di essere stati scoperti, provano a minimizzare. Fino a implorare la “Iena” di non rovinarli («Corsi chiese a Calabresi di non divulgare quanto aveva scoperto per non rovinare la carriera di Lomonaco»). Raccontano che, da un paio di giorni, “Marione” faccia la ruota in radio, agitando la notizia della sua richiesta di archiviazione (di cui si è guardato bene di dare conto del contenuto), come la sua riabilitazione. In qualche modo, la prova postuma che ha visto giusto il sindaco Alemanno a gratificarlo, in maggio, del premio “microfono d’oro” per il ruolo “sociale” della sua trasmissione “Te la do io Tokyo”. Aggiunge qualche suo ascoltatore che si sia fatto anche minaccioso, avvertendo che «ora ci si divertirà». E per una volta, forse, ha ragione. Le quattro pagine della richiesta di archiviazione sono divertenti. Soprattutto confermano dalla prima all’ultima le notizie che “Repubblica” diede in marzo. In un comunicato di quei giorni, al pari di Roberto Renga, Corsi e Lomonaco definirono la storia che li riguardava «un’insinuazione priva di fondamento» per la quale avrebbero «agito nelle opportune sedi». Il pm e la Digos, ora, documentano il contrario. Ma, appunto, non importa se una cosa è vera. L’importante è che qualcuno ci creda. Ieri, come oggi. Per la cronaca, un gip ora dirà se la richiesta di archiviazione del pm può essere accolta o meno. Se davvero si è trattato di un reato impossibile. La As Roma — per quanto si è appreso — si opporrà alla decisione del pm chiedendo il giudizio.

LA REPUBBLICA (C. BONINI) – Una risata (amara) seppellisce nel grottesco la “banda degli onesti”che in marzo lavorò alla madre di tutte le sòle (ne girano sempre copiose in una città dove i gonzi non mancano) sul conto dell’As Roma e dei due dirigenti espressione della nuova proprietà americana, il direttore generale Franco Baldini, il consigliere di amministrazione Mauro Baldissoni. Vittime di una diffamazione — Repubblica ne diede conto per prima — che li avrebbe dovuti accreditare come turpi massoni, affaccendati in misteriose “logge” e in sinistri “triplici fraterni abbracci”. Il pm Paola Filippi, con una prosa essenziale che a tratti sembra dissimulare una stupefatta ironia, conclude, a chiusura di 6 mesi di indagini della Digos, che la variopinta combriccola che concepì il bidone non debba andare a processo. Per manifesta cialtroneria.
Perché il processo penale prevede che debba andare a giudizio chi di un reato è indiziato di averlo commesso o quanto meno tentato. Mentre, in questo caso, gli indagati neppure questo sono riusciti a fare. Responsabili di una stangata impossibile hanno provato a rifilare al quotidiano “il Fatto”, prima, e quindi a Paolo Calabresi delle “Iene” (che la storia avrebbe poi smascherato, documentandola con riprese clandestine), uno scartafaccio di intercettazioni farlocche che avrebbero dovuto accreditare un Baldini e un Baldissoni con il “cappuccio” e il “grembiulino” da caso Scarfoglia. Ma che neanche un bambino si sarebbe bevuto. Una tale «ridicola monnezza» (le parole sono del pm) che né la diffamazione, né la ricettazione hanno trovato tempo o modo, di trovare uno sbocco che li rendesse tali. “Reati impossibili”, insomma.
Per oggettiva dabbenaggine degli indagati e delle loro mosse. Già. Una richiesta di archiviazione può essere persino peggiore di una condanna, se si ha un briciolo di dignità e amor proprio. E persino metafora di un pezzo di questa città. Di uno dei suoi modi d’essere. Le quattro pagine della richiesta di archiviazione (consultabili integralmente sul nostro sito) ne sono un paradigma. Il pm ci ripropone le mosse alla carlona, in un fare circospetto da “birra e salsicce” (per chi ama Totò), di Mario Corsi, “Marione”, l’ex Nar che da anni si è fatto predicatore e mazziere radiofonico dall’autarchica e dorata tribuna di “Centro Suono Sport”, del suo giovane spicciafaccende di redazione Giuseppe Lomonaco, di Roberto Renga, giornalista in pensione, di suo figlio Francesco. Nel marzo di quest’anno ruminano una di quelle polpette avvelenate che spacciano come oro nel circuito off-off dei perdigiorno che fanno flanella intorno alle radio del tifo.
Maneggiano cartaccia scritta a mano libera che — dicono — è la trascrizione di sms intercettati dalla polizia e scambiati tra Baldini e Baldissoni. «Un falso grossolano». Perché non esistono né le intercettazioni, né gli sms. L’idea è vecchia come il cucco. Rifilare a qualche “giornale” o tv che conta quella robaccia. Aspettare che faccia capolino in edicola o “on air” e poi saltarci sopra, rilanciandola. Convinti che il vecchio mantra paghi sempre. Perché in fondo non importa se una notizia è vera o falsa. L’importante è che qualcuno ci creda. Purtroppo per loro, in quei giorni “carbonari” di marzo, ai quattro dice picche “il Fatto”. Non Paolo Calabresi delle “Iene” che finge di abboccare alla sòla, dà corda ai congiurati alla amatriciana e finisce per smascherarli, riprendendone clandestinamente le goffe fumisterie con cui prima cercano di piazzare la merce e poi, consapevoli di essere stati scoperti, provano a minimizzare.
Fino a implorare la “Iena” di non rovinarli («Corsi chiese a Calabresi di non divulgare quanto aveva scoperto per non rovinare la carriera di Lomonaco»). Raccontano che, da un paio di giorni, “Marione” faccia la ruota in radio, agitando la notizia della sua richiesta di archiviazione (di cui si è guardato bene di dare conto del contenuto), come la sua riabilitazione. In qualche modo, la prova postuma che ha visto giusto il sindaco Alemanno a gratificarlo, in maggio, del premio “microfono d’oro” per il ruolo “sociale” della sua trasmissione “Te la do io Tokyo”. Aggiunge qualche suo ascoltatore che si sia fatto anche minaccioso, avvertendo che «ora ci si divertirà». E per una volta, forse, ha ragione.
Le quattro pagine della richiesta di archiviazione sono divertenti. Soprattutto confermano dalla prima all’ultima le notizie che “Repubblica” diede in marzo. In un comunicato di quei giorni, al pari di Roberto Renga, Corsi e Lomonaco definirono la storia che li riguardava «un’insinuazione priva di fondamento» per la quale avrebbero «agito nelle opportune sedi». Il pm e la Digos, ora, documentano il contrario. Ma, appunto, non importa se una cosa è vera.L’importante è che qualcuno ci creda. Ieri, come oggi. Per la cronaca, un gip ora dirà se la richiesta di archiviazione del pm può essere accolta o meno. Se davvero si è trattato di un reato impossibile. La As Roma — per quanto si è appreso — si opporrà alla decisione del pm chiedendo il giudizio.


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Caltagirone si è comprato le radio, ma Marione è ancora lontano

“Con i giornalisti ci sono solo due possibilità. O li eviti o li compri”. Francesco Gaetano Caltagirone dettò la linea in tempi non sospetti ed Edoardo, il fratello minore nato nello stesso giorno del ’44 in cui Vittorio Emanuele III abdicò al trono, ha seguito il consiglio. Tre televisioni, una radio, l’ applauso di una enclave con la sciarpa al collo che lo ha incoronato re di un quarto Stato che alle bandiere rosse, da sempre, preferisce quelle giallorosse. Il controllo orwelliano del calcio, a Roma, conta più del Vaticano.

Edoardo Caltagirone e moglieDSCEDOARDO CALTAGIRONE E MOGLIEDSC

Una messa urlata, 24 ore al giorno, 7 giorni su sette. La campagna acquisti di Edoardo e dell’omonimo figliolo (“Piacere, Caltagirone, non quello che pensa lei”) non ha conosciuto pause. Oltre a T9, l’ex Teleregione acquistata nel 1995, l’ex radicale Teleroma 56 e Gbr, l’ex feudo della preferita di Bettino Craxi, Anja Pieroni, il duo Caltagirone ha trasformato Teleradiostereo in una succursale di Trigoria.

EDOARDO CALTAGIRONE CON FIGLIO FRANCESCO EDOARDOEDOARDO CALTAGIRONE CON FIGLIO FRANCESCO EDOARDO

Prima partecipando a un’asta a prezzi da saldo, volta a ottenere l’ esclusiva radio delle partite della Roma per poche decine di migliaia di euro (i concorrenti, a iniziare da Franco Nicolanti, patron del gruppo Romaradio sono furibondi e sostengono che in realtà la gara non ci sia mai stata), poi assoldando giornalisti (Pierluigi Pardo, Paolo Assogna, Piero Torri), ex calciatori come Tonetto e Del Vecchio (nel 2011 c’era anche Panucci, emigrato altrove) e la nutrita schiera di opinionisti indigeni che nella primavera dell’ anno scorso, nutrivano le fila della rivale Retesport. Nisii, Bersani, Rossi. Cognomi che al di là del Grande raccordo anulare sono quasi ignoti e in città predicano da guru.

EDOARDO CALTAGIRONEEDOARDO CALTAGIRONE

Rossi, di nome David, è il figlio di Stefano Rosso (ci fu un’ epoca barricadera in cui tra una Molotov e un processo al Palalido, cambiare le vocali rivestiva una certa importanza) l’amico del Folkstudio, l’autore di “Una storia disonesta”, l’ironico cantore di spinelli e giri di chitarra da legalizzare: “Che bello/col pakistano nero e con l’ombrello/ e una ragazza giusta che ci sta/ e tutto il resto che importanza ha?”. Un eretico che mai avrebbe immaginato a metà dei ’70 un figlio speaker, dietro il microfono, a intonare il coro, “da direttore artistico”, salmodiando pregi e difetti della Roma. Con Rossi (tenue verso la società, ma spesso critico con Zeman), a dire il vero, Caltagirone ancora non ha quadrato il cerchio.

er capitano FRANCESCO TOTTI foto mezzelani gmtER CAPITANO FRANCESCO TOTTI FOTO MEZZELANI GMT

Gli ascolti, inversamente proporzionali agli investimenti, sono inferiori a quelli di altri capipopolo. Distanti da quelli di Mario Corsi in onda su Centrosuonosport e comunque, non commisurabili all’impegno familiare. Edoardo Junior che in pubblico azzarda curiose teorie macroeconomiche sulla crisi dell’Europa (Un’ autoflagellazione in sintesi, più urlata che reale, utile a tenere distante il fantasma cinese) sa far di conto. E nonostante la monomaniacalità (non dissimile da altre frequenze come Radiosei, impegnate a discutere esclusivamente di Lazio) è perplesso. L’obiettivo stadio è una chimera.

La concorrenza picchia. E lo spettacolo domenicale dei cronisti avversari costretti a rapinare qualche frammento di Roma al telefono, così vicino e così lontano alle memorie del giovane Fabio Caressa (altro prodotto dell’etere romano) che con il gettone in mano scendeva le scalinate dello stadio per raccontare in differita ciò che aveva visto mezz’ora prima, rende il clima plumbeo. Per la famiglia Caltagirone, silenzio e consenso, hanno sempre camminato parallelamente. Se per scelta imprenditoriale evadi dal primo, devi stare attento a non intaccare il secondo.
Non quello mediatico: “I giornali sono organi di diffamazione”, ma quello popolare. L’epica dei Caltagirone che sanno lavorare in armonia, producendo posti di lavoro, scandali sopiti lontano dai riflettori, monetizzando rapporti e frequentazioni a testa china come seppe fare Gaetano “Calce viva”, il Caltagirone che per primo tracciò la strada in Sicilia.

MARIO ORFEO FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONEMARIO ORFEO FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

Se si litiga, anche in famiglia, non si sceglie mai la via del cazziatone pubblico. Il rimprovero per la condotta impropria è un segreto di Fatima. Un sussurro. Una freddura. Francesco Gaetano detto Franco, già proprietario di Mattino e Messaggero, era antitetico al cugino Francesco Bellavista? Bastava un colpo sotto la cintura e finiva lì: “Lui salta sempre il Bellavista e non capisco il motivo”. Le nuove generazioni hanno alzato il tiro.
Inconsapevoli che Moro, nella prigione Br, li tenesse nel cuore: “È singolare la vicenda del debitore Caltagirone” e che rispondendo a Cossiga sulla stessa vicenda, come ricordò Merlo sul Corriere, Sciascia affilò l’ironia : “Abbiamo finalmente appreso che i Caltagirone sono dei buoni cittadini. Evviva”. Per sapere se otterranno il plauso dei tifosi, non basterà una telefonata “A Frà, che te serve?”, ma un cavallo chiamato share per l’incoronazione definitiva. “I rigori sò tre/forza Roma olè”.


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Marione ripepi galopeira teleradiostereo

Ridicolo nell etere si sono insultati fino a ieri.
Ricordatevi quello che dicevano fino a ieri.
Marione: “ma ripepi è ancora vivo? Ripepi? Ma non scherziamo per favore”.
Marione e Galopeira: “Rossi è n infame”. Per non parlare della crociata pre e contro sensi. Ridicola.
Galopeira insieme a marione ha sputato per dieci anni su david e i rete sport boys ed ora ci lavora insieme. Bleah.
Che schifo.