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Chierico: "Il lavoro di Zeman darà risultati. Esclusione De Rossi? E’ diritto del tecnico fare delle scelte"

© foto di Federico Gaetano
L’ex calciatore della RomaOdoacre Chierico, protagonista in giallorosso dal 1981 al 1985 (77 presenze e 6 reti nella massima serie), è intervenuto ai microfoni di Radio Power Station per parlare della “Hall of Fame”, di Agostino Di Bartolomei e delle polemiche arrivate dopo le esclusioni di De Rossi e Osvaldo nel match con l’Atalanta:
Quale emozione particolare durante le celebrazioni della Hall Of Fame?
“Intanto credo che sia difficile stilare classifiche, perché è facile dimenticare qualche giocatore importante. Io ho avuto la fortuna di centrare, nei quattro anni in cui ho vestito la maglia giallorossa, uno scudetto, due coppe Italia ed una finale di Coppa dei Campioni. E’ stato una cerimonia fantastica, opera di una società che sta cercando di fare delle ottime iniziative. Sul campo sta avendo qualche difficoltà, ma presto il lavoro di Zeman darà i suoi risultati”.
Com’è evoluto il ruolo dell’ala dagli anni ’80? Sembra che nessuno nella Roma ci voglia giocare…
“Neanche io ci volevo giocare, ma le necessità delle grandi squadre a volte fanno cambiare anche ruolo ai giocatori. Nel Pisa iniziai come trequartista ma, data la mia velocità, a Roma Liedholm mi utilizzò da ala. Nel nostro campionato ci sono buone attaccanti, da Gómez allo stesso Caprari, ceduto in comproprietà al Pescara dove sta facendo una buona esperienza. Forse farebbe comodo anche alla causa zemaniana. Nella Roma, Destro e Lamela possono adattarsi a quel ruolo, anche se non è facile”.
Cosa ne pensa delle polemiche post Roma-Atalanta? Osvaldo secondo lei può adattarsi a fare l’ala?
“Io Osvaldo lo vedo come un centravanti puro, un po’ come era ai miei tempi Roberto Pruzzo. Per quanto riguarda le polemiche sull’esclusione di De Rossi, non voglio entrare nel merito in quanto non conosco bene i fatti. Posso solo dire che conosco Daniele da quando è bambino e più volte nella sua carriera ha dimostrato la sua professionalità. Zeman, tuttavia, è l’allenatore ed è suo diritto fare delle scelte, anche se in un primo momento posso sembrare sbagliate”.
Un pensiero su Agostino Di Bartolomei?
“Per me Ago è stato un maestro anche perché eravamo di due quartieri vicini. Ago è e sarà sempre un esempio da seguire e c’è rammarico per non essergli stati vicini in quel periodo, anche perché andò ad abitare lontano con la sua famiglia”.