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Carlo Nesti: "Toro meno brillante, Cagliari più affamato"

Ci si può rammaricare che il destino bizzarro degli episodi stia pesando più dell’andamento del gioco. Toro-Udinese: 3 “legni” granata. Vittoria del Toro? No: 0-0. Atalanta-Toro: 2 “legni” nerazzurri. Vittoria dell’Atalanta? No? 1-5. Alludo, infine, a un rigore contestato per il Cagliari, e un gol annullato al Toro, che avrebbero potuto determinare un risultato diverso dalla sconfitta di Ventura. Ma ci si può rammaricare anche che, da una parte, c’era una squadra sarda già disperata, disposta a tutto per cominciare a rimontare la classifica. E, dall’altra, la versione torinista meno brillante dall’avvio del torneo, contro un avversario distante 6 falsissimi punti, ma, in realtà, di pari forza, se non superiore individualmente. Ribadisco, come altre volte: avrei preferito un 4-3 (Brighi-Gazzi-Vives)-3 iniziale, contro il “rombo” sardo.


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Carlo Nesti: "Una sola Juve e 2 scuole di pensiero"

Una vittoria sofferta, di quelle che dividono, e divideranno sempre, le 2 “scuole di pensiero” nostrane. Per chi valuta il crescendo atletico nella ripresa, la costanza nello schiacciare l’avversario (71% di possesso palla), e la quantità di tiri a rete (8-3, con una traversa colpita), successo della Juve netto. Per chi valuta quante volte Chiellini avrebbe meritato il secondo cartellino giallo, e la conseguente espulsione, successo della Juve, favorita dall’arbitro, discutibile. La sostanza è che certe partite, nella scorsa stagione, si pareggiavano (15 in tutto), mentre ora si vincono, pur continuando ad affidarsi ai gol dei centrocampisti, invece che delle punte. Giovinco, stavolta, è stato eccellente per 90 minuti. Al contrario, Chiellini ha sbandato, e Lichtsteiner, De Ceglie, Vidal e Vucinic non hanno scalato le pagelle.