Il resto del campionato sembra prostrarsi, davanti alla Juve sempre-vincente (5 vittorie in 6 partite ufficiali, 11 gol a 2 in Serie A), e forse è proprio questo aspetto, troppo precoce, a dovere allarmare l’ambiente. Senza Pirlo, si potevano temere scosse e voragini a centrocampo, ma, almeno contro avversari di livello medio-basso, come il Chievo, la squadra dispone di un suo “pilota automatico”. I meccanismi della manovra, l’autostima collettiva, e la saldezza difensiva (Lucio compreso) hanno messo al riparo da sorprese. Bonucci-“Scirea” regista arretrato, Pobga senza timidezza, Asamoah-Giaccherini prorompenti, e il cocktail di fantasia Quagliarella-Vucinic hanno asfaltato qualsiasi perplessità. Fabio pare tornato, prodigiosamente, quello pre-infortunio, per come si muove con agilità, e per come colpisce al cuore.
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